Dopo la brillante edizione del 2008, l’Associazione Casanoego ha riproposto anche per il 2009 una rassegna dei migliori artisti internazionali di grandissima validità culturale, artistica e mediatica, in grado di stimolare la realtà locale mettendola a confronto con alcune delle più interessanti scene d’avanguardia musicali e audiovisive. Il festival è stato preceduto da una calda anteprima che ha visto come protagonista il trombonista italiano Gianluca Petrella, considerato uno dei più dotati strumentisti jazz del momento. Un giovane artista “sdoganato”, capace di affrontare la materia jazz con personalità, verve e freschezza invidiabili. Un eccellente “antipasto” per l’apertura in grande stile dell’edizione 2009, nonché un ambasciatore ideale per rappresentare il concetto di Jazz:Re:Found: il jazz suonato a Vercelli, infatti, è figlio degli “anni zero”, contaminato da un parte dalla musica contemporanea, e dall’altra dalla tradizione che affiora, costantemente reinventata.
Si è svolta a Vercelli dal 26 al 28 Giugno 2009 la seconda edizione di Jazz:re:found
Il cartellone del festival è stato molto intenso. Nella prima serata, lambita dalla pioggia, Josè James ha aperto i cuori dei presenti con la sua personalissima voce in bilico tra jazz e blues; gli spagnoli Sweet Vandals, in “missione per conto di Dio” un po’ come i Blues Brothers, hanno incantato il pubblico con la loro fusione funk-souljazz. Gli headliner della serata, i Jazzanova, provenienti dalla Germania, hanno proposto il loro intrigante nu-jazz spolverato di folk, bossa nova e chill out. La seconda giornata del festival si è aperta con due contest che hanno messo in gioco i presenti: il liveband ‘jazz’ contest e l’art writing contest “Write to the beat”. Sempre all’insegna della contaminazione tra le arti contemporanee e l’Arte tradizionale, il Jazz:Re:Found si conferma all’avanguardia per quanto riguarda la sperimentazione multimediale. Nella serata si sono esibiti i Flowriders e gli attesissimi Lamb, che hanno raccolto le ovazioni di un pubblico entusiasta per la loro reunion. Formatisi a Manchester nel 1996, sono un duo composto dal produttore Andy Barlow e dalla cantante Louise Rhodes, dotata di una voce ricca di sfumature roche alla Marianne Faithfull. La terza e conclusiva giornata ha visto scatenarsi sul palco un ensemble originario di New Orleans, gli Hot 8 Brass Band, che con i loro caldi ottoni hanno dato il via definitivo alle danze della domenica sera. A seguire, l’italianissima SUZ e Stephanie McKay, una soul singer d’altri tempi proveniente dal Bronx, che con “Tell it like it is” ha diritto ad un posto d’onore tra le grandi dive black del jazz d’oltreoceano. Per finire, i milanesi Casino Royale con cui si è chiusa la seconda edizione del Jazz:Re:Found, ormai un punto di riferimento costante per i jazz lovers di tutta la penisola.